Il macroimpianto di Taranto – ha detto Assennato – è tra i massimi al mondo nel suo genere: dal camino sono emesse ogni anno diossine pari a 10mila inceneritori".
"Sosteniamo il disegno di legge della giunta regionale e chiediamo all’Ilva di impegnarsi di più e più presto nel garantire il monitoraggio per orientare gli interventi". Lo ha detto il direttore dell’Agenzia regionale per l’ambiente, Giorgio Assennato, ascoltato oggi, insieme con l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Michele Losappio, dalla commissione consiliare Ambiente della Regione Puglia, in vista dell’approdo, nell’aula consiliare, del recente disegno di legge adottato dalla giunta regionale pugliese che stabilisce livelli inferiori, rispetto a quelli nazionali, di emissione di diossina.
"Sosteniamo il disegno di legge della giunta regionale e chiediamo all’Ilva di impegnarsi di più e più presto nel garantire il monitoraggio per orientare gli interventi". Lo ha detto il direttore dell’Agenzia regionale per l’ambiente, Giorgio Assennato, ascoltato oggi, insieme con l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Michele Losappio, dalla commissione consiliare Ambiente della Regione Puglia, in vista dell’approdo, nell’aula consiliare, del recente disegno di legge adottato dalla giunta regionale pugliese che stabilisce livelli inferiori, rispetto a quelli nazionali, di emissione di diossina.
"Il macroimpianto di Taranto – ha detto Assennato – è tra i massimi al mondo nel suo genere: dal camino sono emesse ogni anno diossine pari a 10mila inceneritori". "Alte rispetto agli standard ambientali a livello europeo, le concentrazioni attuali – ha aggiunto – sono al di sotto dei valori che possono dare 'effetti sanitarì". Quelli – ha sottolineato Assennato – "derivano dai decenni di pressione ambientale insostenibili cui l'area è stata sottoposta", con concentrazioni prima degli anni '90 "dieci volte maggiori" delle attuali.
Il punto più difficile restano gli idrocarburi policiclici aromatici, sostanze "genotossiche e cancerogenetiche". Allo stato dei monitoraggi non si può stabilire con esattezza – ha concluso – "l'attribuzione di emissioni specifiche ad impianti specifici", quale sia cioè il contributo dei singoli insediamenti industriali alla diffusione i emissioni e in quali quantità". Servono più centraline a Taranto per accertare le reali concentrazioni di diossina: ne è convinto l’assessore all’Ambiente del Comune di Taranto, Sebastiano Romeo, ascoltato oggi, insieme con l’assessore regionale all’ambiente e al dirigente dell’Arpa, dalla commissione all’Ambiente della Regione Puglia, in vista della discussione da parte del consiglio regionale pugliese del disegno di legge recentemente approvato dalla giunta regionale che prevede un abbassamento in Puglia dei livelli consentiti di emissione di diossina.
Fonte: Sudnews
2 commenti:
Penso che quella dell'ILVA sia una problematica di una gravità enorme. Ne ho parlato nel mio blog,e cerco sempre di sensibilizzare il numero maggiore di persone sull'argomento. Complimenti per il sito,in ogni caso.
In un paese che si reputa civile NON può esistere un caso come quello dell'ILVA di Taranto...ma è purtroppo tutto ampiamente comprensibile se inquadrato correttamente nel contesto storico di uno sfruttamento che dura da 148 anni...grazie per l'apprezzamento, ho visitato il tuo blog...interessante...prenderò in prestito qualche post... ;-) ciao
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