sabato 8 novembre 2008
Il senatore con mazzetta, ma se millanta la scampa
Da ieri c'è un altro parlamentare pregiudicato.
La Cassazione ha infatti reso definitiva la condanna per Giulio Camber, esponente di punta della Pdl a Trieste.
Il reato, anche se non fa scandalo, è di quelli che dovrebbero demolire l'immagine di un politico e spingerlo alle dimissioni: millantato credito. Avere cioè promesso cose illecite che non poteva realizzare. E cosa aveva promesso? Un intervento parlamentare?
No, aveva offerto un bella corruzione.
Camber nel 1994 si fece dare cento milioni di lire dalla banca Kreditna che era sull'orlo del fallimento. L'avvocato, all'epoca deputato di Forza Italia, aveva intascato la somma dicendo che gli serviva per «comprare il favore di pubblici ufficiali» negli «ambienti romani» ed evitare il commissariamento dell’istituto di credito. Perché credergli? Oltre che parlamentare, era già stato sottosegretario del governo Amato. Poichè la banca non si è salvata e non c'è prova di mazzette girate a terzi, l'accusa è stata solo di millantato credito.
In appello si è beccato otto mesi di carcere e 300 euro di multa sospesi con la condizionale. Ora Camber può festeggiare.
La sentenza è definitiva ma non avrà nessun effetto: non sconterà gli otto mesi, non pagherà la multina. Il reato è "derubricato" e quindi non verrà attivata la procedura per il decadimento dall'incarico parlamentare. Non dovrà nemmeno risarcire per danni morali la Presidenza del Consiglio e il Ministero delle Finanze, che si erano costituite parte civile. E questo perché il senatore non aveva specificato chi avrebbe voluto “ammorbidire” con i soldi presi alla Kreditna banca.
Insomma, il reato paga. E così Camber, che a soli 55 anni è già arrivato alla sesta legislatura, potrà continuare a rappresentare gli italiani.
A proposito: fa parte della Commissione lavori pubblici.
Fonte: L'Espresso
Da ieri c'è un altro parlamentare pregiudicato.
La Cassazione ha infatti reso definitiva la condanna per Giulio Camber, esponente di punta della Pdl a Trieste.
Il reato, anche se non fa scandalo, è di quelli che dovrebbero demolire l'immagine di un politico e spingerlo alle dimissioni: millantato credito. Avere cioè promesso cose illecite che non poteva realizzare. E cosa aveva promesso? Un intervento parlamentare?
No, aveva offerto un bella corruzione.
Camber nel 1994 si fece dare cento milioni di lire dalla banca Kreditna che era sull'orlo del fallimento. L'avvocato, all'epoca deputato di Forza Italia, aveva intascato la somma dicendo che gli serviva per «comprare il favore di pubblici ufficiali» negli «ambienti romani» ed evitare il commissariamento dell’istituto di credito. Perché credergli? Oltre che parlamentare, era già stato sottosegretario del governo Amato. Poichè la banca non si è salvata e non c'è prova di mazzette girate a terzi, l'accusa è stata solo di millantato credito.
In appello si è beccato otto mesi di carcere e 300 euro di multa sospesi con la condizionale. Ora Camber può festeggiare.
La sentenza è definitiva ma non avrà nessun effetto: non sconterà gli otto mesi, non pagherà la multina. Il reato è "derubricato" e quindi non verrà attivata la procedura per il decadimento dall'incarico parlamentare. Non dovrà nemmeno risarcire per danni morali la Presidenza del Consiglio e il Ministero delle Finanze, che si erano costituite parte civile. E questo perché il senatore non aveva specificato chi avrebbe voluto “ammorbidire” con i soldi presi alla Kreditna banca.
Insomma, il reato paga. E così Camber, che a soli 55 anni è già arrivato alla sesta legislatura, potrà continuare a rappresentare gli italiani.
A proposito: fa parte della Commissione lavori pubblici.
Fonte: L'Espresso
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