martedì 11 novembre 2008
Cancellata la Valle dei Templi per decreto ministeriale
Di Gaetano Gaziano
La Valle dei Templi di Agrigento è stata cancellata dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e per di più in concerto con quel ministro che dovrebbe tutelarla, cioè il ministro ai beni culturali Sandro Bondi. E non è una boutade o un'espressione per metafora: la Valle è stata cancellata veramente in senso letterale e giuridico.
Infatti sulla Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre è stato pubblicato il decreto ministeriale che rilascia la VIA (valutazione di impatto ambientale) sul rigassificatore a Porto Empedocle sotto la casa natale di Luigi Pirandello e a ridosso della Valle dei Templi di Agrigento.
E dato che i manager dell'Enel e i “solerti” funzionari della Sovrintendenza di Agrigento, che sostenevano la compatibilità dell'impianto con il paesaggio della Valle dei Templi, erano stati vivacemente contestati su questo punto nelle pubbliche conferenze di dibattito, allora l'ineffabile Prestigiacomo e il pio Bondi, con una trovata geniale, l'hanno cancellata dal testo del decreto, in cui si afferma letteralmente che il rigassificatore può essere realizzato perché “il progetto non incide su zone speciali di conservazione tutelate a livello comunitario, cosiddetti siti sic (siti di interesse comunitario)"-pag.4 del decreto-.
Hanno ragione: infatti la Valle dei Templi non è un sito di interesse comunitario ma di interesse mondiale, in quanto sito UNESCO, e come tale non suscettibile di tutela...
La “svista” dei due disinvolti ministri è stata provvidenziale in quanto ha provocato una tale e inaspettata indignazione negli agrigentini che la legittima reazione non si è fatta attendere.
Hanno già deciso di impugnare al Tar l'indecoroso decreto l'Ente Parco Archeologico Valle dei Templi e il Sindaco di Agrigento, mentre hanno già preannunciato ricorso Legambiente, il consorzio turistico Valle dei Templi e l'associazione degli albergatori agrigentini.
Anche l'associazione di giovani “Il Tamburino” farà ricorso, dando una palese dimostrazione di essere molto interessata alle sorti del loro territorio, smentendo clamorosamente l'opinione che vuole i giovani disillusi e scettici. Il loro annuncio è stato dato nel contesto della presentazione del libro “Roba Nostra” di Carlo Vulpio, l'inviato del Corriere della Sera, che proprio all'intrigo del gas nella Valle ha dedicato un capitolo dall'eloquente titolo “Le mani sul patrimonio dell'umanità”.
La presentazione è stata curata dalla libreria Capalunga di Agrigento del dinamico Amedeo Bruccoleri che sta svolgendo, soprattuto tra i giovani, quella funzione di “comitato di salute culturale” a cui faceva cenno lo scrittore Salvatore Perriera nel contesto dell'interessantissimo dibattito che si va sviluppando in questo periodo sulle pagine regionali di Repubblica, a cui anch'io ho dato il mio piccolo contributo, sostenendo che abbiamo bisogno non solo della voce ma anche della passione civile degli intellettuali che faccia da ago di orientamento alla sopita coscienza collettiva.
L'esempio di questi giovani è davvero confortante perché non si scoraggiano neppure di fronte alle difficoltà finanziare (i ricorsi al Tar costano e bisognerà contrastare con gli azzimati e celebrati legali della multinazionale dell'energia).
Ci autotasseremo e, se occorre, ci autofinzieremo, dicono, con iniziative anche di piazza: mostre di pittura, concerti, recite, eccetera (molti di loro sono infatti giovani artisti).
Si mettano l'animo in pace i politici (di destra e di sinistra) “amici” del rigassificatore che per anni hanno fatto affidamento sulla sonnolenza degli agrigentini.
La città è viva e sveglia e lo sta dimostrando.
Fonte: Caterina Busetta
Di Gaetano Gaziano
La Valle dei Templi di Agrigento è stata cancellata dal ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e per di più in concerto con quel ministro che dovrebbe tutelarla, cioè il ministro ai beni culturali Sandro Bondi. E non è una boutade o un'espressione per metafora: la Valle è stata cancellata veramente in senso letterale e giuridico.
Infatti sulla Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre è stato pubblicato il decreto ministeriale che rilascia la VIA (valutazione di impatto ambientale) sul rigassificatore a Porto Empedocle sotto la casa natale di Luigi Pirandello e a ridosso della Valle dei Templi di Agrigento.
E dato che i manager dell'Enel e i “solerti” funzionari della Sovrintendenza di Agrigento, che sostenevano la compatibilità dell'impianto con il paesaggio della Valle dei Templi, erano stati vivacemente contestati su questo punto nelle pubbliche conferenze di dibattito, allora l'ineffabile Prestigiacomo e il pio Bondi, con una trovata geniale, l'hanno cancellata dal testo del decreto, in cui si afferma letteralmente che il rigassificatore può essere realizzato perché “il progetto non incide su zone speciali di conservazione tutelate a livello comunitario, cosiddetti siti sic (siti di interesse comunitario)"-pag.4 del decreto-.
Hanno ragione: infatti la Valle dei Templi non è un sito di interesse comunitario ma di interesse mondiale, in quanto sito UNESCO, e come tale non suscettibile di tutela...
La “svista” dei due disinvolti ministri è stata provvidenziale in quanto ha provocato una tale e inaspettata indignazione negli agrigentini che la legittima reazione non si è fatta attendere.
Hanno già deciso di impugnare al Tar l'indecoroso decreto l'Ente Parco Archeologico Valle dei Templi e il Sindaco di Agrigento, mentre hanno già preannunciato ricorso Legambiente, il consorzio turistico Valle dei Templi e l'associazione degli albergatori agrigentini.
Anche l'associazione di giovani “Il Tamburino” farà ricorso, dando una palese dimostrazione di essere molto interessata alle sorti del loro territorio, smentendo clamorosamente l'opinione che vuole i giovani disillusi e scettici. Il loro annuncio è stato dato nel contesto della presentazione del libro “Roba Nostra” di Carlo Vulpio, l'inviato del Corriere della Sera, che proprio all'intrigo del gas nella Valle ha dedicato un capitolo dall'eloquente titolo “Le mani sul patrimonio dell'umanità”.
La presentazione è stata curata dalla libreria Capalunga di Agrigento del dinamico Amedeo Bruccoleri che sta svolgendo, soprattuto tra i giovani, quella funzione di “comitato di salute culturale” a cui faceva cenno lo scrittore Salvatore Perriera nel contesto dell'interessantissimo dibattito che si va sviluppando in questo periodo sulle pagine regionali di Repubblica, a cui anch'io ho dato il mio piccolo contributo, sostenendo che abbiamo bisogno non solo della voce ma anche della passione civile degli intellettuali che faccia da ago di orientamento alla sopita coscienza collettiva.
L'esempio di questi giovani è davvero confortante perché non si scoraggiano neppure di fronte alle difficoltà finanziare (i ricorsi al Tar costano e bisognerà contrastare con gli azzimati e celebrati legali della multinazionale dell'energia).
Ci autotasseremo e, se occorre, ci autofinzieremo, dicono, con iniziative anche di piazza: mostre di pittura, concerti, recite, eccetera (molti di loro sono infatti giovani artisti).
Si mettano l'animo in pace i politici (di destra e di sinistra) “amici” del rigassificatore che per anni hanno fatto affidamento sulla sonnolenza degli agrigentini.
La città è viva e sveglia e lo sta dimostrando.
Fonte: Caterina Busetta
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