mercoledì 24 settembre 2008

La calda estate del nucleare europeo


Mentre il ministro Scajola sta preparando il pacchetto del nucleare italiano, nel nostro Paese l´estate radioattiva della Francia, il Paese che ci viene indicato come esempio da seguire in campo atomico, è passata quasi sotto silenzio, derubricata ad incidenti di percorso di poco conto.
Ma ancor più ignorati e confinati tra le curiosità sono stati incidenti nucleari (quelli conosciuti) accaduti a ripetizione in altri Paesi europei. Vediamo insieme una breve cronologia dei maggiori, che è anche una storia di errori, omissioni, informazioni nascoste.
Il 24 agosto in Belgio, un grave incidente si è prodotto nell´Institut des radioéléments (Ire) di Fleurus. L´allarme è stato dato con una settimana di ritardo e la fuga radioattiva si è rivelata molto più grave di quanto annunciato all´inizio. Il consumo di legumi e frutta è stato vietato per diversi giorni. Si tratta del più grave incidente nucleare accaduto in Belgio.
Sempre il 24 agosto, in Spagna si è sviluppato un notevole incendio nella centrale nucleare di Vandellos II, in Catalogna, che è stata fermata.
E´ solo l´ultimo della serie di una trentina di incidenti accaduti negli impianti nucleari spagnoli nel 2008. In aprile si è saputo che una fuga radioattiva si era verificata 6 mesi prima nella centrale di Asco I, sempre in Catalogna, uno degli impianti considerati più "sporchi" e pericolosi.
A fine giugno in Germania, ad Asse, la popolazione ha saputo che una vasta contaminazione era in corso da anni in una miniera di sale nella quale sono stoccati 126.000 fusti di scorie nucleari. Il sito minerario era stato assicurato come «stabile per oltre 70 milioni di anni» e praticamente impermeabile, ma le scorie si trovano oggi a mollo in una vero e proprio lago sotterraneo e importanti falde freatiche rischiano di essere contaminate.
Nella notte tra il 2 e il 3 agosto, in Austria c´è stato un incidente addirittura nei laboratori dell´Agenzia internazionale dell´energia atomica dell´Onu, a 35 chilometri da Vienna. Solo per fortuna non si è prodotto un incidente più grave.
Il 10 giugno, in Ucraina c´è stata una fuga di acqua radioattiva che ha provocato il fermo di un reattore della centrale "sovietica" di Rivné.
Il 4 giugno, in Slovenia una fuga radioattiva nella centrale nucleare di Krsko ha provocato un´allerta europea, poi c´è stata la corsa a minimizzare l´incidente, anche se nessuno sa davvero cosa sia successo quel giorno in Slovenia.
Infine la Francia, esempio virtuoso del nucleare per tutto il continente e per i cugini italiani. Una vera e propria catena di disastri che dimostrano tutta la fragilità del sistema nucleare d´oltralpe.
Incidenti multipli nella centrale Socatri-Areva, a Bollène, Vaucluse;
il 7 luglio una grave fuga di uranio ha interessato l´impianto Fbfc-Areva a Romans-sur-Isère, Drôme;
Il 18 luglio è stato scoperta la contaminazione provocata da una canalizzazione rotta da anni della centrale nucleare Edf di Tricastin, con 100 lavoratori stati contaminati il 23 luglio; il 20 luglio una rottura delle condutture ha provocato la contaminazione di 15 lavoratori nella centrale di St-Alban, Isère;
Il 6 agosto è toccato di nuovo alla centrale Socatri-Areva con la scoperta di uno scarico illegale che durava da settimane di carbonio 14 radioattivo;
il 21 agosto si è scoperto che era in corso da due anni una contaminazione nella centrale Comurhex-Areva, Pierrelatte, Drôme a causa di una canalizzazione rotta;
l´8 settembre a Le 8 settembre, a Tricastin si è verificato l´ennesimo incidente (a quanto pare non ancora risolto) durante le operazioni di rinnovo del combustibile nel reattore numero 2, con due assemblaggi di combustibile rimasti sospesi, impigliati alle strutture, in bilico sopra il cuore del reattore.
Di questi incidenti a catena e diffusi in tutta Europa, indifferentemente nelle centrali a tecnologia sovietica o in quelle occidentali considerate più moderne e sicure, se ne è saputo pochissimo, spesso nulla.
Forse qualcuno attende una nuova Cernobyl per svegliarsi dal sogno o dall´incantamento nucleare?

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Mentre il ministro Scajola sta preparando il pacchetto del nucleare italiano, nel nostro Paese l´estate radioattiva della Francia, il Paese che ci viene indicato come esempio da seguire in campo atomico, è passata quasi sotto silenzio, derubricata ad incidenti di percorso di poco conto.
Ma ancor più ignorati e confinati tra le curiosità sono stati incidenti nucleari (quelli conosciuti) accaduti a ripetizione in altri Paesi europei. Vediamo insieme una breve cronologia dei maggiori, che è anche una storia di errori, omissioni, informazioni nascoste.
Il 24 agosto in Belgio, un grave incidente si è prodotto nell´Institut des radioéléments (Ire) di Fleurus. L´allarme è stato dato con una settimana di ritardo e la fuga radioattiva si è rivelata molto più grave di quanto annunciato all´inizio. Il consumo di legumi e frutta è stato vietato per diversi giorni. Si tratta del più grave incidente nucleare accaduto in Belgio.
Sempre il 24 agosto, in Spagna si è sviluppato un notevole incendio nella centrale nucleare di Vandellos II, in Catalogna, che è stata fermata.
E´ solo l´ultimo della serie di una trentina di incidenti accaduti negli impianti nucleari spagnoli nel 2008. In aprile si è saputo che una fuga radioattiva si era verificata 6 mesi prima nella centrale di Asco I, sempre in Catalogna, uno degli impianti considerati più "sporchi" e pericolosi.
A fine giugno in Germania, ad Asse, la popolazione ha saputo che una vasta contaminazione era in corso da anni in una miniera di sale nella quale sono stoccati 126.000 fusti di scorie nucleari. Il sito minerario era stato assicurato come «stabile per oltre 70 milioni di anni» e praticamente impermeabile, ma le scorie si trovano oggi a mollo in una vero e proprio lago sotterraneo e importanti falde freatiche rischiano di essere contaminate.
Nella notte tra il 2 e il 3 agosto, in Austria c´è stato un incidente addirittura nei laboratori dell´Agenzia internazionale dell´energia atomica dell´Onu, a 35 chilometri da Vienna. Solo per fortuna non si è prodotto un incidente più grave.
Il 10 giugno, in Ucraina c´è stata una fuga di acqua radioattiva che ha provocato il fermo di un reattore della centrale "sovietica" di Rivné.
Il 4 giugno, in Slovenia una fuga radioattiva nella centrale nucleare di Krsko ha provocato un´allerta europea, poi c´è stata la corsa a minimizzare l´incidente, anche se nessuno sa davvero cosa sia successo quel giorno in Slovenia.
Infine la Francia, esempio virtuoso del nucleare per tutto il continente e per i cugini italiani. Una vera e propria catena di disastri che dimostrano tutta la fragilità del sistema nucleare d´oltralpe.
Incidenti multipli nella centrale Socatri-Areva, a Bollène, Vaucluse;
il 7 luglio una grave fuga di uranio ha interessato l´impianto Fbfc-Areva a Romans-sur-Isère, Drôme;
Il 18 luglio è stato scoperta la contaminazione provocata da una canalizzazione rotta da anni della centrale nucleare Edf di Tricastin, con 100 lavoratori stati contaminati il 23 luglio; il 20 luglio una rottura delle condutture ha provocato la contaminazione di 15 lavoratori nella centrale di St-Alban, Isère;
Il 6 agosto è toccato di nuovo alla centrale Socatri-Areva con la scoperta di uno scarico illegale che durava da settimane di carbonio 14 radioattivo;
il 21 agosto si è scoperto che era in corso da due anni una contaminazione nella centrale Comurhex-Areva, Pierrelatte, Drôme a causa di una canalizzazione rotta;
l´8 settembre a Le 8 settembre, a Tricastin si è verificato l´ennesimo incidente (a quanto pare non ancora risolto) durante le operazioni di rinnovo del combustibile nel reattore numero 2, con due assemblaggi di combustibile rimasti sospesi, impigliati alle strutture, in bilico sopra il cuore del reattore.
Di questi incidenti a catena e diffusi in tutta Europa, indifferentemente nelle centrali a tecnologia sovietica o in quelle occidentali considerate più moderne e sicure, se ne è saputo pochissimo, spesso nulla.
Forse qualcuno attende una nuova Cernobyl per svegliarsi dal sogno o dall´incantamento nucleare?

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