Arriva dagli Stati Uniti il primo sito che raccoglie tutte le fedine penali dei cittadini. Che gli altri cittadini - quelli per bene - possono consultare. Libertà di informazione o etichettatura?
Il primo tentativo, più per curiosità, si fa col proprio nome: ma purtroppo nessuno si chiama come me oltreoceano. O meglio, nessuno che ha commesso reati si chiama come me.
Scopro quasi per caso il sito CriminalSearches.com, navigando su e giù per un Blog di Libero, “Elaborando”. E’ sufficiente inserite nome e cognome di una persona e potete comodamente visualizzare i precedenti penali, se è stato condannato negli Stati Uniti.
E’ addirittura il sito stesso che vi consiglia di monitorare con particolare scrupolo alcuni conoscenti, tra i quali, vicini, operai vari, insegnanti, babysitter e governanti, amici dei figli.
L’uso che potete fare delle informazioni son le più disparate: supponiamo ad esempio che volete assumere una babysitter per i vostri figli ma non vi piacciono le brutte sorprese. Sarà davvero semplice digitare il nome e cognome della persona interessata e verificare se magari non è fermata allo stop cinque anni prima
Inutile soffermarsi a descrivere il successo del sito, che qualche giorno fa (30 luglio) ha pubblicato un avviso sulla possibile lentezza, proprio per il sovraffollamento di ricerche eseguite e l’alto traffico pervenuto.
Un progetto di questo tipo in Italia solleverebbe sicuramente un vespaio. Mancata privacy, etichettatura dei delinquenti, soluzione socialmente non accettabile: solo per elencare tre aspetti.
Tuttavia non si può non ritenere coerente ciò che l’America propone: anche noi italiani affidiamo spesso compiti delicati (e non serve andare certo ai piani alti, è sufficiente anche una babysitter, alla quale affidiamo il nostro unico figlio/a) a persone che non conosciamo, o che pensiamo non abbiano conti in sospeso con la giustizia.
E queste cose sarebbe molto meglio saperle.
E queste cose sarebbe molto meglio saperle.
Possibilmente prima.
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