L’obiettivo prioritario del Partito del Sud è quello della difesa e promozione della identità, delle istanze e degli interessi del Sud e della comunità meridionale, in Italia e nel mondo. Il partito del Sud si ispira all’azione di Guido Dorso, inascoltato profeta del Sud che nel dopoguerra fondò il Movimento popolare meridionale nella consapevolezza che il superamento delle difficoltà del Sud non poteva avere luogo senza il ricambio ed il rinnovamento della classe politica: rinnovamento, che, secondo Guido Dorso, poteva essere determinato da una nuova classe dirigente e da una rivoluzione delle coscienze indispensabile per favorire nuovi rapporti tra governanti e governati, tra amministratori ed amministrati, tra istituzioni e cittadini. Guido Dorso scriveva nel suo libro “la rivoluzione meridionale”: “No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà. Se il mezzogiorno non distruggerà le cause della sua inferiorità da se stesso, con la sua libera iniziativa e seguendo l'esempio dei suoi figli migliori, tutto sarà inutile... “.
Nel 1861 il Sud era ricchissimo, tanto che, dei 668 milioni che composero il Tesoro Italiano ben 443 appartenevano all'ex “Regno delle Due Sicilie”, ciò significa che un Meridionale era quattro volte più ricco di un settentrionale. Avevamo un apparato industriale all'avanguardia, terzo in Europa e primo d'Italia. Con l'ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l'economia, distrutto l'apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c'è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone. Oggi l'economia "nazionale" ha le sue basi nel Nord. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia (che nel 1861 era la regione più povera d' Europa), il Veneto e l'Emilia Romagna. Le compagnie di assicurazione, le grandi insegne della moderna distribuzione, i grandi centri fieristici internazionali, le compagnie telefoniche? Tutte hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino. I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d'Italia. La stessa Confidustria è milanocentrica e fortemente condizionata dalla presenza industriale del Nord. Il partito del Sud è nato per la fragile economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l'agricoltura da leggi inique fatte apposta per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l'artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud per renderlo forte economicamente. Solo con un Sud rinato economicamente l'Italia può competere con le grandi nazioni della Terra. Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud. Nel Sud il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Dando forza al partito del Sud si dà forza ai propri sacrosanti diritti, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare. Nel 2005 dal Sud sono emigrati 120 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi. Il Partito del Sud si batte per una grande riforma costituzionale che, preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto del patto internazionale sui diritti civili e politici dei Popoli laddove cita che: “ tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione. In virtu di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.
venerdì 14 marzo 2008
Obiettivi
L’obiettivo prioritario del Partito del Sud è quello della difesa e promozione della identità, delle istanze e degli interessi del Sud e della comunità meridionale, in Italia e nel mondo. Il partito del Sud si ispira all’azione di Guido Dorso, inascoltato profeta del Sud che nel dopoguerra fondò il Movimento popolare meridionale nella consapevolezza che il superamento delle difficoltà del Sud non poteva avere luogo senza il ricambio ed il rinnovamento della classe politica: rinnovamento, che, secondo Guido Dorso, poteva essere determinato da una nuova classe dirigente e da una rivoluzione delle coscienze indispensabile per favorire nuovi rapporti tra governanti e governati, tra amministratori ed amministrati, tra istituzioni e cittadini. Guido Dorso scriveva nel suo libro “la rivoluzione meridionale”: “No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà. Se il mezzogiorno non distruggerà le cause della sua inferiorità da se stesso, con la sua libera iniziativa e seguendo l'esempio dei suoi figli migliori, tutto sarà inutile... “.
Nel 1861 il Sud era ricchissimo, tanto che, dei 668 milioni che composero il Tesoro Italiano ben 443 appartenevano all'ex “Regno delle Due Sicilie”, ciò significa che un Meridionale era quattro volte più ricco di un settentrionale. Avevamo un apparato industriale all'avanguardia, terzo in Europa e primo d'Italia. Con l'ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l'economia, distrutto l'apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c'è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone. Oggi l'economia "nazionale" ha le sue basi nel Nord. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia (che nel 1861 era la regione più povera d' Europa), il Veneto e l'Emilia Romagna. Le compagnie di assicurazione, le grandi insegne della moderna distribuzione, i grandi centri fieristici internazionali, le compagnie telefoniche? Tutte hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino. I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d'Italia. La stessa Confidustria è milanocentrica e fortemente condizionata dalla presenza industriale del Nord. Il partito del Sud è nato per la fragile economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l'agricoltura da leggi inique fatte apposta per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l'artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud per renderlo forte economicamente. Solo con un Sud rinato economicamente l'Italia può competere con le grandi nazioni della Terra. Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud. Nel Sud il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Dando forza al partito del Sud si dà forza ai propri sacrosanti diritti, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare. Nel 2005 dal Sud sono emigrati 120 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi. Il Partito del Sud si batte per una grande riforma costituzionale che, preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto del patto internazionale sui diritti civili e politici dei Popoli laddove cita che: “ tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione. In virtu di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.
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Nel 1861 il Sud era ricchissimo, tanto che, dei 668 milioni che composero il Tesoro Italiano ben 443 appartenevano all'ex “Regno delle Due Sicilie”, ciò significa che un Meridionale era quattro volte più ricco di un settentrionale. Avevamo un apparato industriale all'avanguardia, terzo in Europa e primo d'Italia. Con l'ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l'economia, distrutto l'apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c'è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone. Oggi l'economia "nazionale" ha le sue basi nel Nord. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia (che nel 1861 era la regione più povera d' Europa), il Veneto e l'Emilia Romagna. Le compagnie di assicurazione, le grandi insegne della moderna distribuzione, i grandi centri fieristici internazionali, le compagnie telefoniche? Tutte hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino. I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d'Italia. La stessa Confidustria è milanocentrica e fortemente condizionata dalla presenza industriale del Nord. Il partito del Sud è nato per la fragile economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l'agricoltura da leggi inique fatte apposta per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l'artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud per renderlo forte economicamente. Solo con un Sud rinato economicamente l'Italia può competere con le grandi nazioni della Terra. Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud. Nel Sud il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Dando forza al partito del Sud si dà forza ai propri sacrosanti diritti, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare. Nel 2005 dal Sud sono emigrati 120 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi. Il Partito del Sud si batte per una grande riforma costituzionale che, preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto del patto internazionale sui diritti civili e politici dei Popoli laddove cita che: “ tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione. In virtu di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.
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