giovedì 2 maggio 2024

ALLE ELEZIONI EUROPEE CON AVS (ALLEANZA VERDI SINISTRA ITALIANA)...





Un saluto a tutte e a tutti, dopo il mio messaggio di pochi giorni fa dove annunciavo di aver ricevuto una richiesta di candidatura per le elezioni europee nella Circoscrizione Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Puglia) come candidato indipendente del Partito del Sud, ho ricevuto una grande quantità di messaggi, sia sui social che in privato, tutti con un unico comune denominatore e cioè di accettare la proposta.

Ho quindi deciso per il Sì, sì alla candidatura per le elezioni europee nella lista Alleanza Verdi Sinistra Italiana, che ringrazio per l’opportunità concessa.
Ricordo che anche 5 anni fa alle europee del 2019 eravamo insieme a SI nella Lista “La Sinistra”. Il nostro posizionamento come partito quindi non cambia, ci troverete sempre nel campo progressista, così come doveroso per noi meridionalisti progressisti.
Lo slogan della nostra campagna elettorale sarà: “PORTIAMO IL MERIDIONALISMO IN EUROPA”, ricordo infatti che il meridionalismo non è una ideologia politica, una lega del sud per intenderci, ma solo una branca economica che studia come risolvere le differenze di sviluppo territoriali, e quindi le discriminazioni, all’interno di uno Stato e nel nostro caso in Europa. Per questo è giusto battersi per una meridionalismo di tipo europeo anche per risolvere finalmente l’annosa questione meridionale.
Ricordo che fra i tanti messaggi di sostegno sono stato particolarmente felice di annoverare anche quelli delle formazioni meridionaliste con cui da tempo collaboriamo in un unico fronte e a cui confermo che intendo dare, a tutte, visibilità e spazio durante la campagna elettorale.
Ora inizia per tutti il lavoro, la campagna elettorale con incontri sui territori, sui social, col passaparola, l’intenzione è quella di portare le nostre idee Meridionaliste all’attenzione generale del dibattito politico in Italia e in Europa, certo non sarà facile ma nemmeno impossibile, per cui è doveroso impegnarsi .
E’ chiaro che questa Unione Europea dei sacrifici, della finanza e del rigore ribadita pochi giorni fa col nuovo Patto di stabilità che prevede come sempre politiche di austerità e cioè ancora taglio della spesa pubblica e riforme lacrime e sangue per i Paesi che violano i parametri europei come l’Italia non ci soddisfa minimamente. Come ripeto da tempo urge una “Ue meridionalista”, cioè che lavori per colmare le disuguaglianze territoriali nell’interesse dei popoli e non a solo vantaggio della finanza, lobby, multinazionali, oligarchi…
Visto anche il fallimento dei cosiddetti “patrioti italiani del destracentro” che all’opposizione tuonavano contro la Ue minacciavando fuoco e fiamme, per poi si adeguarsi prontamente come proni scolaretti ora che sono al governo …
Il tutto senza dimenticare il pericolo di guerra incombente, quella guerra per evitare la quale l’Europa mosse i primi passi dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre ora a Bruxelles dsi pensa solo ad armarsi e a far rullare i tamburi di guerre. Ricordo a tal fine che i meridionali rappresentano ben il 72% dell’EI, cosa che a parte noi meridionalisti tutti si guardano bene dal ricordare. Una percentuale così alta dovuta soprattutto alla cronica mancanza di lavoro al Sud. In altre parole la guerra, che è da scongiurare per cento ragioni tutte importanti, è da evitare anche perché in Italia sarebbe pagata soprattutto dal sangue del Sud…
In un momento come quello attuale è quindi doveroso per tutti impegnarsi per dire che vogliamo vivere in pace in una Unione europea che pensi esclusivamente al benessere dei popoli e non alla guerra.
Anche questo è un imperativo che ci impone di portare il meridionalismo in Europa.

Natale Cuccurese



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Un saluto a tutte e a tutti, dopo il mio messaggio di pochi giorni fa dove annunciavo di aver ricevuto una richiesta di candidatura per le elezioni europee nella Circoscrizione Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria,Campania, Molise, Puglia) come candidato indipendente del Partito del Sud, ho ricevuto una grande quantità di messaggi, sia sui social che in privato, tutti con un unico comune denominatore e cioè di accettare la proposta.

Ho quindi deciso per il Sì, sì alla candidatura per le elezioni europee nella lista Alleanza Verdi Sinistra Italiana, che ringrazio per l’opportunità concessa.
Ricordo che anche 5 anni fa alle europee del 2019 eravamo insieme a SI nella Lista “La Sinistra”. Il nostro posizionamento come partito quindi non cambia, ci troverete sempre nel campo progressista, così come doveroso per noi meridionalisti progressisti.
Lo slogan della nostra campagna elettorale sarà: “PORTIAMO IL MERIDIONALISMO IN EUROPA”, ricordo infatti che il meridionalismo non è una ideologia politica, una lega del sud per intenderci, ma solo una branca economica che studia come risolvere le differenze di sviluppo territoriali, e quindi le discriminazioni, all’interno di uno Stato e nel nostro caso in Europa. Per questo è giusto battersi per una meridionalismo di tipo europeo anche per risolvere finalmente l’annosa questione meridionale.
Ricordo che fra i tanti messaggi di sostegno sono stato particolarmente felice di annoverare anche quelli delle formazioni meridionaliste con cui da tempo collaboriamo in un unico fronte e a cui confermo che intendo dare, a tutte, visibilità e spazio durante la campagna elettorale.
Ora inizia per tutti il lavoro, la campagna elettorale con incontri sui territori, sui social, col passaparola, l’intenzione è quella di portare le nostre idee Meridionaliste all’attenzione generale del dibattito politico in Italia e in Europa, certo non sarà facile ma nemmeno impossibile, per cui è doveroso impegnarsi .
E’ chiaro che questa Unione Europea dei sacrifici, della finanza e del rigore ribadita pochi giorni fa col nuovo Patto di stabilità che prevede come sempre politiche di austerità e cioè ancora taglio della spesa pubblica e riforme lacrime e sangue per i Paesi che violano i parametri europei come l’Italia non ci soddisfa minimamente. Come ripeto da tempo urge una “Ue meridionalista”, cioè che lavori per colmare le disuguaglianze territoriali nell’interesse dei popoli e non a solo vantaggio della finanza, lobby, multinazionali, oligarchi…
Visto anche il fallimento dei cosiddetti “patrioti italiani del destracentro” che all’opposizione tuonavano contro la Ue minacciavando fuoco e fiamme, per poi si adeguarsi prontamente come proni scolaretti ora che sono al governo …
Il tutto senza dimenticare il pericolo di guerra incombente, quella guerra per evitare la quale l’Europa mosse i primi passi dopo la Seconda Guerra Mondiale, mentre ora a Bruxelles dsi pensa solo ad armarsi e a far rullare i tamburi di guerre. Ricordo a tal fine che i meridionali rappresentano ben il 72% dell’EI, cosa che a parte noi meridionalisti tutti si guardano bene dal ricordare. Una percentuale così alta dovuta soprattutto alla cronica mancanza di lavoro al Sud. In altre parole la guerra, che è da scongiurare per cento ragioni tutte importanti, è da evitare anche perché in Italia sarebbe pagata soprattutto dal sangue del Sud…
In un momento come quello attuale è quindi doveroso per tutti impegnarsi per dire che vogliamo vivere in pace in una Unione europea che pensi esclusivamente al benessere dei popoli e non alla guerra.
Anche questo è un imperativo che ci impone di portare il meridionalismo in Europa.

Natale Cuccurese



mercoledì 1 maggio 2024

Cuccurese: “Serve una UE meridionalista per il Sud Italia e per i Sud d’Europa”

 Il rapporto sullo Stato dell’Unione del Censis: la percezione di un declassamento sociale premia astensionismo e populisti. L’ Italia è un caso emblematico di questo stato di cose, visto che il 49% dei cittadini non si fida dell’Europarlamento“. Questo quanto dichiarato dal Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, che poi ha proseguito: “Dietro una calma apparente, ma carica di tensione, l’intera Ue è così attraversata da correnti divisive che potrebbero emergere con forza dirompente se dovesse confermarsi un po’ dovunque la costante crescita dei partiti di estrema destra, che ormai dovremmo chiamare apertamente fascisti o nazisti“.

Infatti – ha specificato Cuccurese – un elettore su tre dell’Unione europea arriverà al seggio col «profondo malessere dei perdenti». Oltre 120 milioni di potenziali votanti arrivano al voto sbalestrati dalle crisi degli ultimi tre lustri, con gli stipendi impoveriti, il tenore di vita peggiorato, una sfiducia montante verso l’Europa matrigna. Un misto di frustrazione e insoddisfazione“.
Unione Europea ed Eurozona, infatti, – ha ulteriormente precisato – anziché diminuire la disuguaglianze (tra Stati e tra aree interne di uno stesso Paese) le hanno fatte aumentare esponenzialmente. Era inevitabile perché è la loro stessa struttura ultraliberista ed impregnata di darwinismo sociale a fare aumentare le asimmetrie. Se guardiamo poi le due mappe a confronto, pubblicate oggi da @repubblica, capiamo bene perché gli ordoliberisti di primailnord vogliono secedere. Il Sud è visto solo come una scomoda appendice, altro che “patrioti”italiani, altro che Ue dei popoli“.
A mio avviso – ha proseguito Cuccurese – la realtà è semplicemente che i partiti di destra si affermano perché i cittadini sono stufi di sacrifici, spesa in armamenti, riduzione del welfare, provvedimenti deliranti che limitano la libertà dei cittadini, non ne possono di questa Ue e trovano nei roboanti proclami delle destra conforto. A riprova guardare la campagna in atto di Salvini per le prossime elezioni europee tutt’a basatea su chiacchiere a vuoto e distintivo, mentre il leghista Giorgetti in Europa vota a favore del nuovo patto di stabilità che mette il cappio al collo all’Italia“.
Non è un caso – ha rimarcato – che, come dimostrato da Meloni, alle parole non seguono mai i fatti. Anzi proprio i fascioleghisti dimostrano, anche su questo fronte, che una volta al potere, sono pronti ad adeguarsi supinamente come proni servitori alla finanza, così come la storia delle destre insegna. È proprio questa Ue, in preda agli oligarchi della finanza e non dei popoli, che è incubatrice di nuovi fascismi e di prossime guerre disastrose“.
Ecco – ha concluso Cuccurese – perché serve una UE meridionalista, cioè che lavori nell’interessi dei cittadini e per un superamento degli squilibri territoriali e delle conseguenti discriminazioni. Per questo è utile lottare, anche in Europa, per cambiare questo stato di cose, prima che il disastro ci annichilisca tutti“.




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 Il rapporto sullo Stato dell’Unione del Censis: la percezione di un declassamento sociale premia astensionismo e populisti. L’ Italia è un caso emblematico di questo stato di cose, visto che il 49% dei cittadini non si fida dell’Europarlamento“. Questo quanto dichiarato dal Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese, che poi ha proseguito: “Dietro una calma apparente, ma carica di tensione, l’intera Ue è così attraversata da correnti divisive che potrebbero emergere con forza dirompente se dovesse confermarsi un po’ dovunque la costante crescita dei partiti di estrema destra, che ormai dovremmo chiamare apertamente fascisti o nazisti“.

Infatti – ha specificato Cuccurese – un elettore su tre dell’Unione europea arriverà al seggio col «profondo malessere dei perdenti». Oltre 120 milioni di potenziali votanti arrivano al voto sbalestrati dalle crisi degli ultimi tre lustri, con gli stipendi impoveriti, il tenore di vita peggiorato, una sfiducia montante verso l’Europa matrigna. Un misto di frustrazione e insoddisfazione“.
Unione Europea ed Eurozona, infatti, – ha ulteriormente precisato – anziché diminuire la disuguaglianze (tra Stati e tra aree interne di uno stesso Paese) le hanno fatte aumentare esponenzialmente. Era inevitabile perché è la loro stessa struttura ultraliberista ed impregnata di darwinismo sociale a fare aumentare le asimmetrie. Se guardiamo poi le due mappe a confronto, pubblicate oggi da @repubblica, capiamo bene perché gli ordoliberisti di primailnord vogliono secedere. Il Sud è visto solo come una scomoda appendice, altro che “patrioti”italiani, altro che Ue dei popoli“.
A mio avviso – ha proseguito Cuccurese – la realtà è semplicemente che i partiti di destra si affermano perché i cittadini sono stufi di sacrifici, spesa in armamenti, riduzione del welfare, provvedimenti deliranti che limitano la libertà dei cittadini, non ne possono di questa Ue e trovano nei roboanti proclami delle destra conforto. A riprova guardare la campagna in atto di Salvini per le prossime elezioni europee tutt’a basatea su chiacchiere a vuoto e distintivo, mentre il leghista Giorgetti in Europa vota a favore del nuovo patto di stabilità che mette il cappio al collo all’Italia“.
Non è un caso – ha rimarcato – che, come dimostrato da Meloni, alle parole non seguono mai i fatti. Anzi proprio i fascioleghisti dimostrano, anche su questo fronte, che una volta al potere, sono pronti ad adeguarsi supinamente come proni servitori alla finanza, così come la storia delle destre insegna. È proprio questa Ue, in preda agli oligarchi della finanza e non dei popoli, che è incubatrice di nuovi fascismi e di prossime guerre disastrose“.
Ecco – ha concluso Cuccurese – perché serve una UE meridionalista, cioè che lavori nell’interessi dei cittadini e per un superamento degli squilibri territoriali e delle conseguenti discriminazioni. Per questo è utile lottare, anche in Europa, per cambiare questo stato di cose, prima che il disastro ci annichilisca tutti“.




martedì 30 aprile 2024

Cuccurese: “Siamo in piazza contro la secessione ricchi, che impoverisce il Sud e sfascia il Paese”

Da oggi, con il suo ingresso alla Camera, si giunge alla stretta finale per l’approvazione definitiva del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Ddl meglio conosciuto come “secessione dei ricchi” o “Spacca-Italia”, vale a dire l’istituzionalizzazione pemanente e strutturale delle diseguaglianze territoriali tra Nord e Sud, tra centri e periferie, tra zone urbane ed interne. Il tutto, in ossequio alla teoria liberista dello sgocciolamento, che, dato il prlurisecolare pregiudizio antimeridionale, in Italia viene declinata anche nei termini etnici della superiorità dei “nordici” e dell’inferiorità dei “sudici”. In soldoni, i diritti dei cittadini saranno legati al CAP di residenza. Pertanto i ricchi scilacqueranno ed i poveri mendicheranno sempre di più. Un vero e proprio atto eversivo dello spirito e delle lettera dela Costituzione repubblicana.

Contro questo scempio che si compie nel silenzio-assenso di quasi tutti i media nazionali, oggi, per l’ennesima volta, è sceso in campo il Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti, che ha partecipato ai sit-in di denuncia promossi dai Comitati e dal Tavolo Nazionale NoAd in molte province italiane. 

Il 29 aprile – ha dichiarato il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese sceso in piazza a Reggio-Emilia insieme ad altri esponeti del partito – è entrato alla Camera il DDL Calderoli sull’Autonomia Differenziata, dopo essere stato approvato in Senato“.
Il governo – ha precisato – ha deciso di passare sopra tutti i pareri contrari, i dubbi, i problemi sollevati da costituzionalisti, economisti, personalità del mondo della cultura, sindacati, associazioni, Banca d’Italia, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Unione Europea, CEI, Confindustria, ANCI, fondazione Gimbe, nonché dalle decine di migliaia di cittadini che hanno manifestato a più riprese contro l’AD“.

L’approvazione del DDL – ha proseguito Cuccurese -, prevista dopo pochi giorni, comprimendo violentemente dibattito ed emendamenti porterà a un punto di non ritorno! Il ddl Calderoli sfascia il paese e aumenta le disuguaglianze Trasforma le Regioni in “piccole patrie”, ciascuna con le sue leggi Differenzia i diritti fondamentali in base alla residenza. Impoverisce le periferie e le persone più deboli in ciascuna Regione. Apre le porte alla privatizzazione (sanità, scuola …) definitiva di tutti i servizi. Mette in competizione le Regioni a spese di ambiente e diritti. Calpesta la Costituzione e i principi di solidarietà e uguaglianza. Sottrae ingenti risorse allo Stato rendendo il debito pubblico insostenibile. Moltiplica la burocrazia e i suoi costi Sanità, Scuola, Trasporti, Contratti, Previdenza, Ambiente, Cultura, Energia, Porti e Aeroporti, Autostrade. Tutto questo sarà governato dalle singole Regioni in totale autonomia. Le regioni ricche tratterranno il 90% delle imposte raccolte nel loro territorio lasciando quelle povere alla miseria, senza perequazione“. “Questo – ha concluso – farà male anche alle ricche“.




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Da oggi, con il suo ingresso alla Camera, si giunge alla stretta finale per l’approvazione definitiva del ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. Ddl meglio conosciuto come “secessione dei ricchi” o “Spacca-Italia”, vale a dire l’istituzionalizzazione pemanente e strutturale delle diseguaglianze territoriali tra Nord e Sud, tra centri e periferie, tra zone urbane ed interne. Il tutto, in ossequio alla teoria liberista dello sgocciolamento, che, dato il prlurisecolare pregiudizio antimeridionale, in Italia viene declinata anche nei termini etnici della superiorità dei “nordici” e dell’inferiorità dei “sudici”. In soldoni, i diritti dei cittadini saranno legati al CAP di residenza. Pertanto i ricchi scilacqueranno ed i poveri mendicheranno sempre di più. Un vero e proprio atto eversivo dello spirito e delle lettera dela Costituzione repubblicana.

Contro questo scempio che si compie nel silenzio-assenso di quasi tutti i media nazionali, oggi, per l’ennesima volta, è sceso in campo il Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti, che ha partecipato ai sit-in di denuncia promossi dai Comitati e dal Tavolo Nazionale NoAd in molte province italiane. 

Il 29 aprile – ha dichiarato il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese sceso in piazza a Reggio-Emilia insieme ad altri esponeti del partito – è entrato alla Camera il DDL Calderoli sull’Autonomia Differenziata, dopo essere stato approvato in Senato“.
Il governo – ha precisato – ha deciso di passare sopra tutti i pareri contrari, i dubbi, i problemi sollevati da costituzionalisti, economisti, personalità del mondo della cultura, sindacati, associazioni, Banca d’Italia, Ufficio Parlamentare di Bilancio, Unione Europea, CEI, Confindustria, ANCI, fondazione Gimbe, nonché dalle decine di migliaia di cittadini che hanno manifestato a più riprese contro l’AD“.

L’approvazione del DDL – ha proseguito Cuccurese -, prevista dopo pochi giorni, comprimendo violentemente dibattito ed emendamenti porterà a un punto di non ritorno! Il ddl Calderoli sfascia il paese e aumenta le disuguaglianze Trasforma le Regioni in “piccole patrie”, ciascuna con le sue leggi Differenzia i diritti fondamentali in base alla residenza. Impoverisce le periferie e le persone più deboli in ciascuna Regione. Apre le porte alla privatizzazione (sanità, scuola …) definitiva di tutti i servizi. Mette in competizione le Regioni a spese di ambiente e diritti. Calpesta la Costituzione e i principi di solidarietà e uguaglianza. Sottrae ingenti risorse allo Stato rendendo il debito pubblico insostenibile. Moltiplica la burocrazia e i suoi costi Sanità, Scuola, Trasporti, Contratti, Previdenza, Ambiente, Cultura, Energia, Porti e Aeroporti, Autostrade. Tutto questo sarà governato dalle singole Regioni in totale autonomia. Le regioni ricche tratterranno il 90% delle imposte raccolte nel loro territorio lasciando quelle povere alla miseria, senza perequazione“. “Questo – ha concluso – farà male anche alle ricche“.




lunedì 29 aprile 2024

Cuccurese: “Giorgia privatizza la scuola pubblica. Sud ancora una volta danneggiato”

Il ministero dell’Istruzione ha inviato una settimana fa una nota per spiegare come si devono comportare le scuole di fronte alla disponibilità di aziende ed enti disposti a finanziare le attività formative. Un’idea che negli istituti del Nord, dove il contesto socioeconomico è di livello più alto, potrebbero decollare. Creando ancora più divergenze“. Questo quanto dichiarato via social dal Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese. 

Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




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Il ministero dell’Istruzione ha inviato una settimana fa una nota per spiegare come si devono comportare le scuole di fronte alla disponibilità di aziende ed enti disposti a finanziare le attività formative. Un’idea che negli istituti del Nord, dove il contesto socioeconomico è di livello più alto, potrebbero decollare. Creando ancora più divergenze“. Questo quanto dichiarato via social dal Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese. 

Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




domenica 28 aprile 2024

Sud colonia, cosa fare? Dargli voce, il meridionalista Cuccurese annuncia la sua immininente candidatura

Molto probabilmente, a partire da domani, lunedì 29 aprile 2024, il sogno leghista, e non solo leghista, della “secessione dei ricchi” farà un ulteriore passo significativo in avanti verso la sua realizzazione: l’approvazione definitiva del ddl Calderoli sul regionalismo predatorio e discriminatorio dei diritti disattesi e dimidiati dei cittadini italiani che risiedono al Sud. Si tratterebbe di una data periodizzante della storia della sedicente Repubblica democratica italiana già ampiamente divisa e diseguale, in quanto, a ratifica di tali divisioni e disparità, i principi di unitàindivisibilitàuguaglianzasolidarietàequità e coesione verrebbero sostituiti dai principi diamentralmente opposti di divisioneegoismorazzismoclassismo e discriminazione territoriale. Insomma, la riscrittura eversiva del patto nazionale di solidarietà del ’48 nei termini della cultura politica etno-liberista incentrata sull’agitazione di una sedicente questione settentrionale, che, dalla seconda metà degli anni ’90 in poi, è divenuta egemonica in Italia ed è stata fatta proprio anche da sedicenti partiti di sinistra, il Pd, che, nell’allora veste elettorale dei Ds, varò la sciagurata riforma del Titolo V della Costituzione nel tentativo, poi fallito, di accaparasi i voti del Nord. 

Cosa fare? Nell’immediato, partecipare ai sit-in promossi contro tale progetto eversivo dello spirito e della lettera costituzionale dai Comitati e dal Tavolo nazionale NoAD, là dove, però la Costituzione la si legga e la si interpreti per intero, e non a pezzetti, secondo le convenienze di questo o di quel partito, di questo o di quel gruppo di interesse “particulare”. Sit-in che si terranno domani nelle principali città italiane da Nord a Sud.

Per il proseguio della lotta: 1. Appoggiare e promuovere per le prossime tornate elettorali, a partire dalle europee, candidature meridionaliste forti per coerenza e spessore personale, come quella di Natale Cuccurese, attuale Presidente del Partito del Sud; 2. Caldeggiare eventuali ricorsi alla Corte costituzionale promossi dalle Regioni danneggiate del federalismo sperequativo in salsa leghista e para-leghista; 3. Favorire la mobilitazione popolare. Il tutto, ovviamente, a partire da un Sud senza rappresentanza, discriminato ed abbandonato a sè stesso nella veste, oramai sulla soglia, della sua definitiva formalizzazione di colonia estrattiva interna di un sistema-Nord sempre più miope, onnivoro e bulimico. 

Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




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Molto probabilmente, a partire da domani, lunedì 29 aprile 2024, il sogno leghista, e non solo leghista, della “secessione dei ricchi” farà un ulteriore passo significativo in avanti verso la sua realizzazione: l’approvazione definitiva del ddl Calderoli sul regionalismo predatorio e discriminatorio dei diritti disattesi e dimidiati dei cittadini italiani che risiedono al Sud. Si tratterebbe di una data periodizzante della storia della sedicente Repubblica democratica italiana già ampiamente divisa e diseguale, in quanto, a ratifica di tali divisioni e disparità, i principi di unitàindivisibilitàuguaglianzasolidarietàequità e coesione verrebbero sostituiti dai principi diamentralmente opposti di divisioneegoismorazzismoclassismo e discriminazione territoriale. Insomma, la riscrittura eversiva del patto nazionale di solidarietà del ’48 nei termini della cultura politica etno-liberista incentrata sull’agitazione di una sedicente questione settentrionale, che, dalla seconda metà degli anni ’90 in poi, è divenuta egemonica in Italia ed è stata fatta proprio anche da sedicenti partiti di sinistra, il Pd, che, nell’allora veste elettorale dei Ds, varò la sciagurata riforma del Titolo V della Costituzione nel tentativo, poi fallito, di accaparasi i voti del Nord. 

Cosa fare? Nell’immediato, partecipare ai sit-in promossi contro tale progetto eversivo dello spirito e della lettera costituzionale dai Comitati e dal Tavolo nazionale NoAD, là dove, però la Costituzione la si legga e la si interpreti per intero, e non a pezzetti, secondo le convenienze di questo o di quel partito, di questo o di quel gruppo di interesse “particulare”. Sit-in che si terranno domani nelle principali città italiane da Nord a Sud.

Per il proseguio della lotta: 1. Appoggiare e promuovere per le prossime tornate elettorali, a partire dalle europee, candidature meridionaliste forti per coerenza e spessore personale, come quella di Natale Cuccurese, attuale Presidente del Partito del Sud; 2. Caldeggiare eventuali ricorsi alla Corte costituzionale promossi dalle Regioni danneggiate del federalismo sperequativo in salsa leghista e para-leghista; 3. Favorire la mobilitazione popolare. Il tutto, ovviamente, a partire da un Sud senza rappresentanza, discriminato ed abbandonato a sè stesso nella veste, oramai sulla soglia, della sua definitiva formalizzazione di colonia estrattiva interna di un sistema-Nord sempre più miope, onnivoro e bulimico. 

Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




Cuccurese: “Regionalismo tarocco, già una volta noi meridionali fummo calpestati e ci ribellammo”

A Meloni e ai meloniani, anche del Sud, che a pappagallo ripetono che l’autonomia differenziata è una sfida per il Sud, bisogna rispondere che se è una sfida questa deve essere affrontata ad armi pari. In questo caso la sfida è accettata volentieri. Ma al Mezzogiorno che già parte enormemente svantaggiato, e non per colpa sua, non si può aggiungere in soprannumero anche la mancata definizione dei Lep e il loro finanziamento, che attende da decenni la definizione, per questo è urgente un fondo perequativo che vada a favore delle regioni con minore capacità fiscale“.

Questo quanto dichiarato tramite social dal Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, che poi ha proseguito: “Altrimenti non è una sfida equilibrata, è una pagliacciata di basso livello, utile solo a ridicolizzare ulteriormente il Sud facendo leva sul soliti vergognosi stereotipi basati sul razzismo di Stato. Una gara dei 100 metri dove chi è già più avanti di parecchie decine di metri vince facile, anche solo camminando, e chi è più indietro, pur correndo a perdifiato, è destinato a perdere“.
Una sfida taroccata – ha aggiunto – che, una volta che l’inganno sarà ben compreso dai cittadini del Sud, porterà inevitabilmente alla ribellione e alla balcanizzazione del Paese, o se preferite ad un nuovo inevitabile ‘brigantaggio’“, per poi concludere: “Tornano in mente le parole di Carmine Crocco: “ Si è vero, noi fummo calpestati e ci ribellammo”.




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A Meloni e ai meloniani, anche del Sud, che a pappagallo ripetono che l’autonomia differenziata è una sfida per il Sud, bisogna rispondere che se è una sfida questa deve essere affrontata ad armi pari. In questo caso la sfida è accettata volentieri. Ma al Mezzogiorno che già parte enormemente svantaggiato, e non per colpa sua, non si può aggiungere in soprannumero anche la mancata definizione dei Lep e il loro finanziamento, che attende da decenni la definizione, per questo è urgente un fondo perequativo che vada a favore delle regioni con minore capacità fiscale“.

Questo quanto dichiarato tramite social dal Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, che poi ha proseguito: “Altrimenti non è una sfida equilibrata, è una pagliacciata di basso livello, utile solo a ridicolizzare ulteriormente il Sud facendo leva sul soliti vergognosi stereotipi basati sul razzismo di Stato. Una gara dei 100 metri dove chi è già più avanti di parecchie decine di metri vince facile, anche solo camminando, e chi è più indietro, pur correndo a perdifiato, è destinato a perdere“.
Una sfida taroccata – ha aggiunto – che, una volta che l’inganno sarà ben compreso dai cittadini del Sud, porterà inevitabilmente alla ribellione e alla balcanizzazione del Paese, o se preferite ad un nuovo inevitabile ‘brigantaggio’“, per poi concludere: “Tornano in mente le parole di Carmine Crocco: “ Si è vero, noi fummo calpestati e ci ribellammo”.




sabato 27 aprile 2024

Cuccurese: “Golpe della maggioranza sull’autonomia differenziata”

Il golpe del destra-centro sull’Autonomia differenziata è servito. Un atto eversivo che ben definisce il livello della putredine fascioleghista“. Questo quanto dichiarato tramite social dal Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, rispetto alla bocciatura dell’emendamento 1.19, rimesso ai voti dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, Nazario Pagano, in quanto l’esito del voto è risultato essere contrario agli interessi della maggioranza, che punta, invece, a prensentare il ddl Calderoli in aula entro e non oltre lunedì 29 aprile. Vale a dire, in tempo utile per consentire alla Lega di presentare alla sua base lo scalpo del regionalismo differenziato prima delle elezioni europee. Prossimi alla fine della Repubblica una, indivisibile e solidale per meri interessi di bottega.    


Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




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Il golpe del destra-centro sull’Autonomia differenziata è servito. Un atto eversivo che ben definisce il livello della putredine fascioleghista“. Questo quanto dichiarato tramite social dal Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, rispetto alla bocciatura dell’emendamento 1.19, rimesso ai voti dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, Nazario Pagano, in quanto l’esito del voto è risultato essere contrario agli interessi della maggioranza, che punta, invece, a prensentare il ddl Calderoli in aula entro e non oltre lunedì 29 aprile. Vale a dire, in tempo utile per consentire alla Lega di presentare alla sua base lo scalpo del regionalismo differenziato prima delle elezioni europee. Prossimi alla fine della Repubblica una, indivisibile e solidale per meri interessi di bottega.    


Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




venerdì 26 aprile 2024

Cuccurese: “Si ripete il voto per il ddl Calderoli, siamo alla democratura”

Martedì 23 aprile, la maggiornaza di governo è andata sotto in sede di Commissione Affari costituzionali della Camera. Complice l’assenza dei deputati leghisti, è stato approvato un emendamento del M5s sul ddl Calderoli, meglio conosciuto come “Spacca-Italia”. Visto il voto contro, a spregio delle più basilari regole della democrazia, il Presidente della Commissione, il forzaitaliota Nazario Pagano, ha deciso di fare ripetere il voto, mettendolo in calendario per oggi.

La regola in democrazia – ha osservato a questo proposito il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese – è il rispetto del voto”, “Ma per la destra – ha proseguito – quando si va sotto in Commissione il voto non vale e deve essere ripetuto“. È inaccettabile – ha sottolineato – il presidente della Camera deve impedirlo, altrimenti la maggioranza può davvero fare quello che vuole e non è più democrazia, neppure formale, ma conclamata democratura! Ci sono organi interni alla Camera (Presidente della Camera, Giunta Regolamento) che devono porsi con terzietà e non secondo malate e inaccettabili logiche di parte“. Ora  – ha continuato – con uno strappo il voto è slittato a oggi ma se non interviene il presidente della Camera Fontana viene a mancare la funzione di terzietà. In altre parole siamo di fronte ad un atto eversivo”, per poi concludere: Se si ripete il voto finché non va bene a questi eversori allora è inutile continuare a votare“.




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Martedì 23 aprile, la maggiornaza di governo è andata sotto in sede di Commissione Affari costituzionali della Camera. Complice l’assenza dei deputati leghisti, è stato approvato un emendamento del M5s sul ddl Calderoli, meglio conosciuto come “Spacca-Italia”. Visto il voto contro, a spregio delle più basilari regole della democrazia, il Presidente della Commissione, il forzaitaliota Nazario Pagano, ha deciso di fare ripetere il voto, mettendolo in calendario per oggi.

La regola in democrazia – ha osservato a questo proposito il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese – è il rispetto del voto”, “Ma per la destra – ha proseguito – quando si va sotto in Commissione il voto non vale e deve essere ripetuto“. È inaccettabile – ha sottolineato – il presidente della Camera deve impedirlo, altrimenti la maggioranza può davvero fare quello che vuole e non è più democrazia, neppure formale, ma conclamata democratura! Ci sono organi interni alla Camera (Presidente della Camera, Giunta Regolamento) che devono porsi con terzietà e non secondo malate e inaccettabili logiche di parte“. Ora  – ha continuato – con uno strappo il voto è slittato a oggi ma se non interviene il presidente della Camera Fontana viene a mancare la funzione di terzietà. In altre parole siamo di fronte ad un atto eversivo”, per poi concludere: Se si ripete il voto finché non va bene a questi eversori allora è inutile continuare a votare“.




Cuccurese: “Un Paese, due velocità. Inaccettabile!”

A più di un anno dal suo insediamento, il disegno del governo ‘sovranista-patriottico’ presieduto da Giorgia Meloni è oramai chiaro: portare l’aqua, la farina e tutto il resto al mulino dei poteri forti del Nord, per poi fare ricadere qualche gocciolina maleodorante di liquido non meglio identificato a Sud. Alimentare la presunta locomotiva-Nord, per tenere spento il secondo motore del Paese. Dal perpetuarsi della ripartizione della spesa pubblica complessiva tramite il ‘piede di porco’ della spesa storica alla Zes unica, dagli scippi del Pnrr all’attuazione del regionalismo discriminatorio ed estrattivo, sempre di più al Nord e sempre di meno ad un Sud, che, oramai, da decenni è quasi del tutto privo di un’adeguata rappresentanza politica che non sia formata dagli “ascari” di mestiere. Insomma, il governo Meloni punta a perpetuare, ampliare ed istituzionalizzare il gap Nord-Sud in una fase storica caratterizzata dall’espodere delle policrisi. Fase che richiederebbe di rendere più equo e coeso il Paese e non certo di spaccarlo definitivamente.  

Sul tema è intervenuta una delle pochi voci fuori dal coro del presunto mito di un Nord virtuoso e di un Sud corrotto, mito alimenatato nel corso degli ultimi decenni dalla gran cassa etno-liberista fatta propria sia dal centro-destra che dal centro-sinistra. E’ la voce di Natale Cuccurese, che, in qualità di Presidente del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti, non perde occasione per denunciare i divari territoriali che ancora oggi dividono il Paese, come quelli relativi alla loro infrastrutturazione.

La Svimez – osserva Cuccurese – ci conferma un’Italia a due velocità e nettamente divisa sul fronte delle infrastrutture. Sono dati piuttosto allarmanti quelli che ieri mattina ha fornito nel corso di un’audizione alle Camere sullo stato di attuazione del federalismo fiscale“.
Il quadro – prosegue il tenace dirigente di partito –  restituisce un Mezzogiorno con pochi binari ferroviari, Alta Velocità che serve solo la Campania, tram e metro praticamente inesistenti e soddisfazione per bus e pullman nettamente più bassa rispetto alle altre aree del Paese. Per i trasporti, in particolare, numerosi indicatori evidenziano il divario territoriale“.
Enorme il gap – prosegue Cuccurese – nell’elettrificazione della rete: 58,2% al Sud contro l’80% medio al Centro-Nord. Infine la rete a doppio binario è pari al 31,7% nel Mezzogiorno a fronte del 53,4% delle regioni centro-settentrionali. Per quello che riguarda poi l’Alta Velocità, nelle regioni meridionali lo sviluppo è di 181 km (interamente in Campania), ovvero appena il 12,3% del totale nazionale“. “Mentre – conclude  – sul Ponte sullo Stretto, Bruxelles precisa che è disponibile a finanziare solo studi preparatori per l’opera di Salvini. Nulla di più”.

 Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




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A più di un anno dal suo insediamento, il disegno del governo ‘sovranista-patriottico’ presieduto da Giorgia Meloni è oramai chiaro: portare l’aqua, la farina e tutto il resto al mulino dei poteri forti del Nord, per poi fare ricadere qualche gocciolina maleodorante di liquido non meglio identificato a Sud. Alimentare la presunta locomotiva-Nord, per tenere spento il secondo motore del Paese. Dal perpetuarsi della ripartizione della spesa pubblica complessiva tramite il ‘piede di porco’ della spesa storica alla Zes unica, dagli scippi del Pnrr all’attuazione del regionalismo discriminatorio ed estrattivo, sempre di più al Nord e sempre di meno ad un Sud, che, oramai, da decenni è quasi del tutto privo di un’adeguata rappresentanza politica che non sia formata dagli “ascari” di mestiere. Insomma, il governo Meloni punta a perpetuare, ampliare ed istituzionalizzare il gap Nord-Sud in una fase storica caratterizzata dall’espodere delle policrisi. Fase che richiederebbe di rendere più equo e coeso il Paese e non certo di spaccarlo definitivamente.  

Sul tema è intervenuta una delle pochi voci fuori dal coro del presunto mito di un Nord virtuoso e di un Sud corrotto, mito alimenatato nel corso degli ultimi decenni dalla gran cassa etno-liberista fatta propria sia dal centro-destra che dal centro-sinistra. E’ la voce di Natale Cuccurese, che, in qualità di Presidente del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti, non perde occasione per denunciare i divari territoriali che ancora oggi dividono il Paese, come quelli relativi alla loro infrastrutturazione.

La Svimez – osserva Cuccurese – ci conferma un’Italia a due velocità e nettamente divisa sul fronte delle infrastrutture. Sono dati piuttosto allarmanti quelli che ieri mattina ha fornito nel corso di un’audizione alle Camere sullo stato di attuazione del federalismo fiscale“.
Il quadro – prosegue il tenace dirigente di partito –  restituisce un Mezzogiorno con pochi binari ferroviari, Alta Velocità che serve solo la Campania, tram e metro praticamente inesistenti e soddisfazione per bus e pullman nettamente più bassa rispetto alle altre aree del Paese. Per i trasporti, in particolare, numerosi indicatori evidenziano il divario territoriale“.
Enorme il gap – prosegue Cuccurese – nell’elettrificazione della rete: 58,2% al Sud contro l’80% medio al Centro-Nord. Infine la rete a doppio binario è pari al 31,7% nel Mezzogiorno a fronte del 53,4% delle regioni centro-settentrionali. Per quello che riguarda poi l’Alta Velocità, nelle regioni meridionali lo sviluppo è di 181 km (interamente in Campania), ovvero appena il 12,3% del totale nazionale“. “Mentre – conclude  – sul Ponte sullo Stretto, Bruxelles precisa che è disponibile a finanziare solo studi preparatori per l’opera di Salvini. Nulla di più”.

 Fonte: VesuvianoNews - articolo di Salvatore Lucchese




giovedì 25 aprile 2024

Cuccurese: “Autonomia differenziata, progetto eversivo dell’unità nazionale. Ora e sempre Resistenza!”

Nelle loro punte ideali più radicali ed elevate, il Risorgimento prima, l’antifascismo e la Resistenza poi ci hanno trasmesso un insegnamento pedagogico-civile di impegno per la costruzione di un Paese libero, equo, solidale, uno e indivisibile non solo dal punto di vista formale, ma anche dal punto di vista sociale, economico e culturale. Un impegno fatto proprio dagli esponenti del meridionalismo classico e del nuovo meridionalismo, che, proprio in nome degli ideali di uguaglianza, giustizia e libertà, hanno agitato nel corso della storia italiana il problema della riunificazione delle “due Italie”. Riunificazione oggi fortemente minacciata dall’attuazione del regionalismo discriminatorio promosso dal governo Meloni, e non solo dal governo Meloni. Su questi temi si è espresso il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese. Di seguito, la versione integrale del suo intervento.   

La memoria del 25 Aprile è un dovere che va sostenuto con impegno, oggi più che mai. Mai come oggi è infatti necessario ribadire che solo la verità storica rafforza l’unità, così come il superamento di discriminazioni territoriali, odi e rancori che sarebbe bene sconfiggere definitivamente. Nella complessità della Storia, anche di quelle personali, non c’è riconciliazione possibile con il fascismo, negazione della democrazia. Altro che “secessione dei ricchi” che continua il suo abietto percorso eversivo dell’unità nazionale con il governo Meloni, composto da sovranisti senza sovranità, da revisionisti e da dichiarati nostalgici, che addirittura procedono verso la balcanizzazione del Paese con l’approvazione del Ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata al fine di aumentare le discriminazioni territoriali, le sopercherie, le sottrazioni, addirittura i diritti di cittadinanza, di serie A al nord e di serie B al sud. Ecco perchè, in tutto questo disastro, per costruire l’alternativa popolare di sinistra alle parole d’ordine antiliberista, ambientalista, anticapitalista, antifascista, femminista e pacifista, è doveroso aggiungere meridionalista; visto che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza anche in funzione di fermare la destrutturazione dello Stato, con il Presidenzialismo alle porte, con le conseguenti privatizzazioni, al Nord come al Sud“.






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Nelle loro punte ideali più radicali ed elevate, il Risorgimento prima, l’antifascismo e la Resistenza poi ci hanno trasmesso un insegnamento pedagogico-civile di impegno per la costruzione di un Paese libero, equo, solidale, uno e indivisibile non solo dal punto di vista formale, ma anche dal punto di vista sociale, economico e culturale. Un impegno fatto proprio dagli esponenti del meridionalismo classico e del nuovo meridionalismo, che, proprio in nome degli ideali di uguaglianza, giustizia e libertà, hanno agitato nel corso della storia italiana il problema della riunificazione delle “due Italie”. Riunificazione oggi fortemente minacciata dall’attuazione del regionalismo discriminatorio promosso dal governo Meloni, e non solo dal governo Meloni. Su questi temi si è espresso il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese. Di seguito, la versione integrale del suo intervento.   

La memoria del 25 Aprile è un dovere che va sostenuto con impegno, oggi più che mai. Mai come oggi è infatti necessario ribadire che solo la verità storica rafforza l’unità, così come il superamento di discriminazioni territoriali, odi e rancori che sarebbe bene sconfiggere definitivamente. Nella complessità della Storia, anche di quelle personali, non c’è riconciliazione possibile con il fascismo, negazione della democrazia. Altro che “secessione dei ricchi” che continua il suo abietto percorso eversivo dell’unità nazionale con il governo Meloni, composto da sovranisti senza sovranità, da revisionisti e da dichiarati nostalgici, che addirittura procedono verso la balcanizzazione del Paese con l’approvazione del Ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata al fine di aumentare le discriminazioni territoriali, le sopercherie, le sottrazioni, addirittura i diritti di cittadinanza, di serie A al nord e di serie B al sud. Ecco perchè, in tutto questo disastro, per costruire l’alternativa popolare di sinistra alle parole d’ordine antiliberista, ambientalista, anticapitalista, antifascista, femminista e pacifista, è doveroso aggiungere meridionalista; visto che il Mezzogiorno non solo è il territorio più povero d’Europa, ma soffre di discriminazioni e di un razzismo di Stato che addirittura penalizza volutamente anche la durata di vita dei suoi abitanti e quindi ha bisogno di un richiamo e di una sua specificità riconoscibile e riconducibile. Bisogna unirsi tutti su più battaglie, in questo caso sul Mezzogiorno dandogli voce e rappresentanza anche in funzione di fermare la destrutturazione dello Stato, con il Presidenzialismo alle porte, con le conseguenti privatizzazioni, al Nord come al Sud“.






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